Cittanuova_Giuseppe Distefano
A momenti ricordano certi personaggi beckettiani anche per la leggerezza e l’ironia profusa dovuta alla brillante scrittura dei dialoghi, mai banale.
TESTO E REGIA: Giuseppe Tantillo
con Claudio Gioè e Giuseppe Tantillo (prima edizione)
con Francesco Brandi e Giuseppe Tantillo (seconda edizione)
SCENOGRAFIA: Antonio Panzuto
COSTUMI: Alessandro Lai
DISEGNO LUCI: Paolo Pollo Rodighiero
REGISTI ASSISTENTI: Valentina Carli e Riccardo Sinibaldi
PRODUZIONE: BAM Teatro (prima edizione), Argot produzioni (seconda edizione)
“Sei il mio migliore amico”.
Cris e Davi hanno dieci anni e se lo dicono spesso. Come fosse un mantra. In questo bisogno di
affermarlo risiede la loro prima dichiarazione di libertà. Scegliere l’amico del cuore è infatti la
prima grande decisione autonoma che la vita ci chiede di prendere. È un po’ come perdere la verginità.
Da quel momento ad ogni azione corrisponde una conseguenza. E la ricerca di se stessi
può avere inizio.
Tre stagioni -autunno, inverno e primavera- scandiscono l’avvicendarsi delle situazioni in attesa
di un’estate della quale non si riesce ancora a sentire il calore. Argomenti come l’amore, il sesso,
la morte e la separazione vengono sviscerati all’interno dello spettacolo; temi con i quali in due
amici si troveranno a confrontarsi in un viaggio a volte doloroso a volte divertente che renderà il
loro legame indelebile.
“Per il vibrante e disarmato lirismo della sua clownerie grottesca e surreale, capace di demistificare con piglio ludico il mito dell’eternità dei legami con la totale inverosimiglianza del suo linguaggio e delle sue situazioni”.
A momenti ricordano certi personaggi beckettiani anche per la leggerezza e l’ironia profusa dovuta alla brillante scrittura dei dialoghi, mai banale.
Best friend merita di essere visto.
Il testo di Tantillo, scevro di ogni accondiscendenza, coinvolge lo spettatore con la sua sincerità.
I due protagonisti vivono una quotidianità nella quale la ritmica dei silenzi e dei dialoghi rarefatti ben si presta al racconto dei piccoli avvenimenti, e i cambiamenti più sensibili sono segnalati dalle proiezioni pittoriche le quali più che ricordare una scenografia, si offrono all’espressione di un sentimento.