Tempi Moderni_Cristian Pandolfino
Il registro quotidiano costellato da spunti geniali del lavoro di Giuseppe Tantillo porta “Senza Glutine” lontano dall’insidia della banalità.
Il registro quotidiano costellato da spunti geniali del lavoro di Giuseppe Tantillo porta “Senza Glutine” lontano dall’insidia della banalità.
Gli attori sono tutti in parte, sempre efficaci e convincenti.
Senza Glutine spiazza, inganna, fa riflettere il pubblico e lo fa in maniera eccellente.
Senza Glutine è, come nella tradizione del miglior Woody Allen, una fusione perfetta di comicità e dramma.
Brillantezza, cinismo, ironia, gusto per la condensazione aforistica , ricercatissimi indugi sul non- sense e sul grottesco , assoluta efficacia nel cogliere il tic e il dettaglio quotidiano più adatto a comporre un ritratto generazionale, in questo caso dei trentenni di oggi. Il tutto condito da abbondanti dosi d’intellettualismo e di “witz”.
Senza glutine è la risposta a tutti quelli che lamentano penuria di idee e intelligenza sulle nostre scene.
I due protagonisti vivono una quotidianità nella quale la ritmica dei silenzi e dei dialoghi rarefatti ben si presta al racconto dei piccoli avvenimenti, e i cambiamenti più sensibili sono segnalati dalle proiezioni pittoriche le quali più che ricordare una scenografia, si offrono all’espressione di un sentimento.
Il testo di Tantillo, scevro di ogni accondiscendenza, coinvolge lo spettatore con la sua sincerità.
Best friend merita di essere visto.
A momenti ricordano certi personaggi beckettiani anche per la leggerezza e l’ironia profusa dovuta alla brillante scrittura dei dialoghi, mai banale.